giovedì 29 marzo 2012

Artigianato in crisi: Confartigianato chiede un incontro in Provincia. Si stimano oltre 2000 posti di lavoro persi tra il 2006 e il 2011

EMERGENZA ARTIGIANATO !

“CONFARTIGIANATO” LANCIA l’ALLARME

E CHIEDE UN INCONTRO IN PROVINCIA.

“Confartigianato” chiede un incontro urgente alla Provincia di Latina.

1.019 imprese artigiane chiuse tra il 2006 e il 2011 con una stima di oltre 2.000 lavoratori in meno nel settore tra il 2006 e il nel 2011.

I vertici provinciali della “Confartigianato” con una nota, hanno chiesto un incontro urgente con il Presidente della provincia di Latina Armando Cusani e gli assessori Silvio D’Arco (Assessore allo sviluppo economico) e Domenico Capitani (Assessore alle attività produttive), per valutare insieme la situazione e approntare gli interventi del caso per sostenere concretamente il settore.

Secondo i dati congiunturali 2011 le ditte artigiane che hanno chiuso tra il 2006 e il l 2011 sono ben 1.019 e, se si considera una media di due addetti per azienda –senza considerare il titolare-, si stimano oltre 2.000 posti di lavoro persi tra il 2006/2011, nell’indifferenza più totale !

Le piccole attività artigianali della nostra provincia, stanno vivendo un periodo di estrema difficoltà e bisogna porre in essere concreti interventi a sostegno del comparto artigiano. Il mondo dell’artigianato è il fiore all’occhiello della nostra tradizione produttiva e del “Made in Italy”; l’artigianato è una tipicità tutta italiana che deve essere salvaguardata e promossa a tutti i livelli, cominciando da quello territoriale locale. L’ artigianato è una grande risorsa occupazionale e produttiva, fatta di aziende moderne e competitive e non si può, né si deve considerare un comparto secondario….anzi !!!

“Confartigianato” chiede un incontro urgente con i vertici Istituzionali del nostro territorio, in spirito di collaborazione, per dare vita ad una azione sinergica e concertativa a sostegno reale delle imprese e attività artigiane pontine. Non si può più attendere!

sabato 24 marzo 2012

Fisco: rapporto Confartigianato.....troppa burocrazia. E a livello locale ?


FISCO: Rapporto di Confartigianato.



Tra il 2008 e il 2011 emanate 189 norme fiscali con alto impatto burocratico. Le imprese sacrificano 36 giorni l’anno alla burocrazia fiscale, + 53,2% rispetto alla media Ocse. Cosa fare a livello locale per sostenere le nostre imprese ?


Oltre al peso delle tasse, gli imprenditori devono sopportare anche le complessità burocratiche per pagarle. In Italia, infatti, il mostro della burocrazia fiscale è più che mai prolifico e feroce. Confartigianato ha calcolato che dal 2008 ad oggi sono state emanate ben 189 norme che hanno complicato la gestione fiscale delle aziende, una ogni sette giorni. Soltanto 33, invece, le nuove leggi che l’hanno semplificata e 75 quelle a impatto zero. E così, la politica di semplificazione rischia di diventare una 'tela di Penelope': per 1 norma che semplifica ne vengono emanate 6 che complicano la vita agli imprenditori. In particolare, Confartigianato ha esaminato 18 provvedimenti - 15 decreti legge e 3 leggi finanziarie – varati tra il 29 aprile 2008 e il 26 gennaio 2012 che contengono complessivamente 297 modifiche di carattere fiscale. Di queste solo l'11,1% riducono il carico burocratico per le imprese, il 25,3% sono neutre, il 42,8% presenta un modesto impatto dal punto di vista burocratico, il 14,5% un impatto medio e il 6,4% inasprisce fortemente il carico di burocrazia fiscale sulle imprese.

Il risultato è che circa 2 norme fiscali su 3 (63,6%) promulgate in questa legislatura aumentano le complessità burocratiche per le imprese.

In base all’indice di complicazione di ciascuna normativa, tra il 2009 e il 2011 la pressione 'burocratica' fiscale sulle imprese è aumentata del 51%. Non c’è da stupirsi quindi se, per adempiere ad appena tre procedure fiscali, gli imprenditori sono costretti a bruciare ogni anno quasi 3 miliardi di euro. Tante complicazioni costringono gli imprenditori a sacrificare gran parte del loro tempo per districarsi nelle pastoie connesse agli adempimenti tributari: secondo Confartigianato sono necessarie almeno 285 ore l’anno, equivalenti a circa 36 giorni lavorativi. Un record negativo tra i Paesi dell’Ocse dove gli imprenditori impiegano in media 186 ore per rispettare il loro dovere di contribuenti. In Italia, quindi, il tempo necessario per pagare le imposte è superiore del 53,2% rispetto alla media Ocse. Questa è la realtà! Cosa fare per modificare la situazione ? Certamente il problema riguarda le Istituzioni centrali ma anche nei nostri territori qualche cosa si potrebbe fare. Da tempo andiamo ripetendo che gli Sportelli SUAP dovrebbero funzionare veramente e non solo sulla carta. Perché questo non accade ? Ci sono interessi ? E’ un problema di competenze ? Confartigianato si mette a disposizione degli Enti locali per supportarli concretamente anche con la richiesta di aprire sportelli di supporto alle imprese: i “business point” !

Confartigianato Imprese Latina

lunedì 19 marzo 2012

Apprendistato e progetto AMVA Italia lavoro.

Accedi allo spazio di Servizi al Lavoro per avere maggiori informazioni. AMVA – Apprendistato e mestieri a vocazione artigianale è un Programma promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attuato da Italia Lavoro, con il contributo dei PON del Fondo Sociale europeo 2007-2013 “Azioni di sistema” e “Governance e azioni di sistema”.

venerdì 9 marzo 2012

Confartigianato: Come affrontare la crisi ? Rimettiamoci tutti in gioco.

Come affrontare la crisi ? Rimettendoci tutti in gioco.

Come affrontare la crisi? Rimettendoci tutti in gioco.

Il Direttore di Confartigianato Ivan Simeone, ha partecipato all’incontro organizzato dal movimento “Si per Latina”, tenutosi Lunedì 5 marzo, presso l’Università di Latina, circa la situazione economica locale. Erano presenti l'on. Claudio Moscardelli della Regione Lazio, gli Assessori Marco Picca (Comune di Latina) e Silvio D'Arco (Provincia di Latina) e rappresentanti delle categorie. Pubblichiamo, di seguito una sua traccia di riflessione, a margine dello stesso convegno.

Ivan Simeone

Direttore Confartigianato

Innanzitutto ringrazio gli organizzatori di questo appuntamento perché è una ghiotta opportunità per aprire un confronto propositivo a tutto campo, sulla realtà economica e di sviluppo del nostro territorio. Il momento internazionale è difficilissimo e ben vengano momenti di analisi e di proposta, al di là degli schieramenti di carattere partitico che ormai, permettetemelo, lasciano il tempo che trovano. Oggi sentiamo la necessità di fare ed essere sintesi per operare, tutti insieme, allo sviluppo del territorio che poi si traduce (o si dovrebbe tradurre) in occupazione e produttività d’impresa. I dati li conosciamo tutti. Basta dare una occhiata ai nostri siti o a quello della camera di commercio e le percentuali negative sono tutte lì in bella mostra, percentuale in più o meno. La crisi c’è tutta ma vi è anche una voglia di reagire e di rimboccarsi le maniche. Non tutto è negativo. Ci sono imprese che chiudono ma molti sono coloro che aprono la saracinesca per lavorare….molte le imprese che si rivolgono ai nostri uffici di Confartigianato per lo start up. Diamo una occhiata ai dati locali (2011 – Ricerca Confartigianato):

* le microimprese fino ai 10 addetti sono il 95% del totale (37.936 su circa 50.000)

* le microimprese fino a 20 addetti sono il 98%

* Il peso della fiscalità locale (regionale) arriva al 7,87 % contro una media nazionale del 3,76%

* L’artigianato è oltre il 16% / 20% del totale delle imprese

* Imprenditori artigiani sono 12.981 di cui i titolari sono 11.815 e 1.166 sono collaboratori.

* Le donne imprenditrici artigiane sono 2.369 pari al 18,2%

* I giovani sotto i 35 anni sono 2.690

* I dipendenti delle aziende artigiane sono 9.882 tenendo presente una media di 2,4 addetti per azienda.

Ma prima di andare avanti bisogna fare una premessa: Il problema di fondo non è più di carattere strettamente partitico ma di impostazione valoriale. Quella che stiamo vivendo è innanzitutto una crisi di valori, una crisi dell’etica economica. Tutto è in movimento e in trasformazione. Vi è una profonda criticità del sistema partitico-politico che è ormai ofuscato dalla “politica urlata” che ha preso il posto della “politica-proposta”. Si ragiona solamente “andando contro”…. Con estrema difficoltà si riesce a porre in essere azioni propositive ma oggi, con forza e determinazione, bisogna avere la forza e il coraggio di mettersi in discussione e trasformare questa crisi in una opportunità di cambiamento propositivo e pragmatico, puntando a valorizzare ciò che veramente conta.

Ma quali i problemi reali su cui intervenire ?

Innanzitutto bisogna ridare forza ai “corpi intermedi” (associazioni, sindacati, movimenti e fondazioni…) Corpi che sono realmente rappresentativi della comunità e degli “interessi diffusi”. Rendere prassi “il bene comune”….che non può essere uno slogan da convegno ma una corretta gestione di tutta la cosa pubblica a beneficio della collettività…..Riteniamo che la politica e “il politico” non sia un soggetto auto referenziato; ma deve riprendere un contatto con la gente e interpretare le esigenze di tutti; deve amministrare per il bene di tutti. Sul fronte delle politiche creditizie, a sostegno delle piccole imprese, bisogna ridare forza e sostenere i Confidi e le Associazioni di categoria, anche ricreando una ri-fidelizzazione tra la banca e l’impresa, mediata e sostenuta dall’Associazione stessa. Gli Enti locali potrebbero costituire meccanismi di co-garanzia, anche in forma consortile con altre Istituzioni e attivare forme di microcredito. Riguardo all’economia locale, è essenziale riavviare il ciclo edilizio anche incentivando il piano casa e riaprire i cantieri dove possibile, sbloccando aree e dando il via ad azioni di ristrutturazioni nelle aree cittadine. Uno dei comparti su cui lavorare è certamente l’economia sostenibile. L’energia pulita non può essere una eccezione ma divenire strumento di green economy costante. La viabilità è poi la barzelletta di ogni convegno. E’ vergognoso che ancora oggi parliamo di viabilità e della Roma-Latina come del collegamento con l’autostrada. Cosa fare ? Circa le risorse pubbliche, come l’acqua e l’ambiente, non sarebbe forse il caso di rivedere la politica delle agenzie locali ? Le nostre imprese sono sommerse dalla burocrazia, su tutti i livelli. Bisogna sburocratizzare e far funzionare veramente i SUAP; essenziale è applicare a livello locale le indicazioni dello Statuto delle Imprese e avere più concertazione (praticata) con gli Enti locali. Altro punto critico è certamente l’area del no profit…. La sussidiarietà deve farsi prassi, con il coinvolgimento delle organizzazioni no profit e con il favorire la cooperazione e i consorzi di imprese. Bisogna fare attenzione alle “nuove povertà” che ormai sono diffuse sui nostri territori, con particolare attenzione a quelle categorie di cittadini maggiormente a rischio. Dobbiamo sostenere le politiche familiari fin dalla dimensione comunale. Per concludere questa “ennesima” messa in evidenza delle difficoltà che costantemente le nostre imprese vivono, una parola sul binomio “Formazione/lavoro”: Positivi i tirocini formativi della provincia di Latina come le politiche regionali sull’apprendistato. Bisogna riuscire a collegare sempre più la formazione scolastica con il mondo della produzione. La politica del “saper fare”. In questo l’Agenzia della formazione della provincia potrebbe avere un ruolo sempre maggiore. Sono questi solo alcuni spunti “operativi” per cercare di cambiare o, quanto meno attenuare, le difficoltà del momento. Ma alla base vi deve essere realmente la volontà di “rimettersi in gioco” tutti quanti.

sabato 3 marzo 2012

"Bene Comune e Sussidiarietà". Continuano gli Incontri del Sabato in Confartigianato Latina.

“Gli incontri del Sabato….”

“Bene Comune e Sussidiarietà:

quale proposta operativa per il nostro territorio ?”

Colloquio in Confartigianato Sabato 10 marzo 2012, ore 9,30.


Continuano, in “Confartigianato Latina”, gli incontri del Sabato.

Sabato prossimo, 10 marzo, alle ore 9.30, (Sede Provinciale Confartigianato Via Sante Palumbo n. 38 – Latina) si terrà l’incontro incentrato sul concetto di “Bene Comune” e di “Sussidiarietà” sia nell’ambito economico che più generale in quello politico e sociale. All’incontro interverranno Mons. Alfredo Abbondi -sacerdote di Comunione e Liberazione- l’ Ing. Gianpaolo Natale –imprenditore-, il Presidente di Confartigianato Aldo Mantovani e il Direttore Ivan Simeone.

In questo momento di difficoltà generalizzata e in quella che si va configurando anche come una crisi della politica, così come l’abbiamo concepita sino ad oggi, si ritiene importante confrontarsi su tematiche che possono essere strumento concreto di cambiamento e di proposta. Il problema di fondo è quello di riuscire ad “andare oltre” agli schemi ingessati e relegati a posizioni dai contorni incerti e sfumati. Desideriamo, con questi semplici ed informali incontri, offrire strumenti di ragionamento e dibattito cui ognuno poi può farne l’uso che ritiene utile….ma con un unico denominatore: contribuire alla crescita del nostro territorio e delle attività d’impresa, ponendo al suo centro la “Persona”. L’iniziativa è aperta a tutti gli amici della Confartigianato, con particolare attenzione agli imprenditori, operatori economici e professionisti.