martedì 31 dicembre 2013

Confartigianato: dolci made in Italy....



NATALE/Rilevazione Confartigianato


Nel mondo sempre più dolci made in Italy:
nel 2013 esportati 285 milioni di prodotti, + 13,8% rispetto al 2012

All’estero piacciono sempre di più i dolci natalizi della tradizione italiana. Tra gennaio e agosto 2013, tra panettoni, pandoro, cioccolato e prelibatezze made in Italy, sono volati nel mondo prodotti per un valore di 285 milioni di euro.
Rispetto allo stesso periodo del 2012 le vendite all’estero di pasticceria natalizia sono aumentate del 13,8%, pari a 34,6 milioni di euro in più.
Lo rileva un rapporto di Confartigianato che ha stilato una classifica dei Paesi più ‘golosi’ di prodotti dolciari italiani: in testa c’è la Francia, seguita da Germania e Regno Unito. Dall’inizio dell’anno, i nostri cugini d’Oltralpe hanno comprato 69,6 milioni di euro di dolci natalizi (con un aumento del 38,2% rispetto al 2012). In Germania abbiamo esportato 41,7 milioni di pasticceria, mentre nel Regno Unito il nostro export di dolci di Natale è pari a 26,4 milioni (+ 30,3% tra il 2012 e il 2013). In forte crescita anche le vendite negli Stati Uniti (+21,9%).
Se il food made in Italy va forte sulle tavole di tutto il mondo il merito è anche delle 90.577 aziende artigiane del settore alimentare che, rispetto al 2012, sono aumentate dello 0,6%, pari a 574 imprese in più. In particolare, quello degli artigiani della pasticceria è un ‘esercito’ di 43.517 produttori specializzati in nicchie d’eccellenza, come ad esempio la cioccolateria in cui operano 375 laboratori artigiani che si dedicano esclusivamente alla lavorazione del cacao.
In testa alla classifica regionale per il maggior numero di artigiani dell’alimentazione vi è la Lombardia (11.147 aziende), seguita dalla Sicilia con 9.997 imprese e dall’Emilia Romagna con 8.176 imprese artigiane del settore alimentare.
La buona tenuta del settore alimentare fa bene anche all’occupazione: nell’ultimo anno è aumentata di 10.700 addetti, pari al +2,5%.
Secondo il rapporto di Confartigianato a far crescere la passione degli stranieri e dei nostri connazionali per i prodotti della buona tavola made in Italy è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi Dop, Igp e Stg. L’Italia è leader nell’Ue per quantità di prodotti difesi da questi marchi di qualità: ben 248, realizzati da 7.015 imprese di trasformazione. Ci seguono in classifica la Francia (192), la Spagna (161), il Portogallo (118).
E se la qualità non si discute, i prezzi rimangono sotto controllo: Confartigianato fa rilevare che, nonostante i rincari dei costi delle materie prime alimentari, ad ottobre 2013 la dinamica dei prezzi dei prodotti di pasticceria fresca si è mantenuta all’1%, meno della metà rispetto al 2,3% registrato ad ottobre dello scorso anno.
“Il nostro rapporto – sottolinea il Presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti - dimostra che il buon cibo italiano resiste alla crisi. Ma non  accontentiamoci di questo risultato. I prodotti della nostra tradizione alimentare vanno difesi e valorizzati, perchè la ricchezza economica del nostro Paese sta anche in questi ‘tesori del palato’. I sapori autentici della cucina italiana, se scompare chi è capace di produrli, non sono riproducibili in serie”.

lunedì 30 dicembre 2013

Confartigianato: corsi sicurezza sul lavoro. Gennaio 2014.


SICUREZZA SUL LAVORO / CORSI

GENNAIO 2014: CORSI RSPP, RLS e HACCP 
IN "CONFARTIGIANATO LATINA".

A metà gennaio 2014, presso le sedi di Confartigianato di Latina ed Aprilia, partiranno i corsi sulla sicurezza, in riferimento all'attuale normativa 81/08 e seguenti aggiornamenti, su RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), RSPP ( responsabile del servizio di prevenzione e protezione)   e  HACCP - Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi del pericolo e punti critici di controllo-  (ex libretti sanitari) per coloro che hanno contatti con alimenti.

Chi deve fare la certificazione HACCP ?
Gli addetti che manipolano alimenti sono tutti gli operatori del settore alimentare che nel corso della loro attività lavorativa entrano a contatto diretto con gli alimenti stessi.
Parliamo quindi di cuochi, baristi, operai dell’industria alimentare, macellai, pasticceri, panettieri…

Chi deve fare il corso per RSPP ?
"persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi. "
Limprenditore può ricoprire il ruolo di RSPP nei casi seguenti:
  • Industrie e imprese artigiane che non superino i 30 dipendenti;
  • aziende agricole e/o zootecniche fino a10 dipendenti;
  • imprese ittiche che non superino i 20 impiegati;
  • tutte le altre non catalogabili come sopra che abbiano in organico fino a un massimo di 20 dipendenti.
In tutti gli altri casi il datore di lavoro deve nominare un RSPP fra i suoi dipendenti oppure affidarsi a un consulente esterno.

Chi deve fare il corso per RLS ?
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) è la persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. 

I corsi sono per datori di lavoro e dipendenti.

ATTENZIONE: VERIFICATE SEMPRE CHE L' ENTE CHE EROGA I CORSI E CHE RILASCIA L'ATTESTATO SIA REGOLARE.

Al termine, come da disposizioni di legge, verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
I corsi di Confartigianato sono in collaborazione con l' Ente bilaterale EBLART ed OPRA.

Per informazioni e adesioni:
contattare la sede provinciale di Confartigianato Latina al numero 0773.666593 o mandare una e mail a: latina@mail.confartigianato.it e/o latina.sicurezza@mail.confartigianato.it

CREDITO/Rapporto di Confartigianato nazionale.



CREDITO/Rapporto di Confartigianato nazionale.

Il Presidente Giorgio Merletti: 
“Le banche non assecondano la ripresa”.
 
Il Presidente nazionale Merletti con il direttore Confartigianato Latina Ivan Simeone
Sempre meno risorse alle imprese italiane:
in 1 anno finanziamenti giù di 50,2 miliardi, - 5,2%

I tassi d’interesse italiani sopra la media Ue.
A Crotone il denaro costa il doppio rispetto a Bolzano
 
“La situazione creditizia delle imprese, soprattutto di quelle di piccola dimensione, rimane critica. Un credito sempre più scarso e costoso blocca le opportunità di sviluppo, scoraggia gli investimenti e rallenta i processi di innovazione tecnologica. Tutto ciò mentre le nostre aziende sono alle prese anche con i ritardi di pagamento degli Enti pubblici e dei privati che le costringe a chiedere prestiti per compensare i mancati incassi dei ‘cattivi pagatori’. Quando le banche decideranno di sostenere la ripresa?”
E’ quanto sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti commentando i dati di un rapporto della Confederazione che ha ‘misurato’ la crisi di liquidità che soffoca gli imprenditori italiani con finanziamenti sempre più scarsi e costosi.
 Dalla rilevazione emerge che tra ottobre 2012 e ottobre 2013 i prestiti alle aziende italiane sono diminuiti del 5,2%, pari a 50,2 miliardi in meno. Al calo della quantità di finanziamenti al sistema produttivo si accompagna l’aumento dei tassi di interesse . A ottobre 2013 il tasso medio per i prestiti fino a 1 milione di euro è del 4,49% (66 punti base in più rispetto alla media Ue), ma sale al 5% per i prestiti fino a 250.000 euro, vale a dire 44 punti base in più rispetto alla media Ue.
La diminuzione del credito ha colpito in particolare le imprese con meno di 20 addetti e la situazione peggiore riguarda il Molise, dove, tra settembre 2012 e settembre 2013, lo stock di prestiti alle imprese è calato del 9,2%, seguita dalla Campania ( - 8,3%) e dalla Sicilia (-8,1%).
A livello provinciale, il calo più vistoso dei finanziamenti interessa le piccole imprese di Agrigento (-12,5% tra settembre 2012 e settembre 2013), seguite da quelle di Vibo Valentia ( - 11%) e da quelle di Campobasso ( - 10,9%).
Anche per quanto riguarda il costo del denaro, il gap Italia-Ue per i tassi d’interesse penalizza in particolare le piccole imprese con meno di 20 addetti.
A livello regionale la situazione peggiore si registra in Calabria dove le piccole imprese pagano i tassi d’interesse più alti: 10,60%. Seguono la Campania con il 10,14% e l’Umbria con il 10%. Sul versante opposto della classifica, il denaro è meno costoso nella Provincia Autonoma di Bolzano (6,11%), nella Provincia Autonoma di Trento (6,64%) e in Emilia Romagna (7,89%).
La classifica provinciale del costo del denaro vede ‘maglia nera’ la provincia di Crotone dove i tassi di interesse si attestano all’8,37%. Seguono Vibo Valentia (7,85%) e Catanzaro (7,73%). I tassi più bassi si registrano invece a Bolzano (3,77%), Udine (4,05%) e Cuneo (4,21%). In pratica a Crotone il denaro costa più del doppio rispetto a Bolzano con una differenza di ben 460 punti base).
Le più colpite dal razionamento del credito sono le imprese artigiane: tra giugno 2012 e giugno 2013 i prestiti sono diminuiti del 6,4%, pari a 3,4 miliardi in meno, e si attestano a 49,9 miliardi. A livello regionale, il calo maggiore di finanziamenti si registra in Abruzzo ( - 9,1%), Molise ( - 9%), Emilia Romagna ( - 8,5%), Veneto ( - 8,1%).

domenica 29 dicembre 2013

Confartigianato Latina...verso il 2014. Intervento del Presidente Mantovani e del Direttore Simeone.


  
 Per una politica “produttiva” nel territorio pontino

 “Confartigianato: guardando il 2014….per cercare di dare risposte concrete a chi realmente produce !”

Intervento del Presidente Confartigianato Aldo Mantovani e del Direttore provinciale Ivan Simeone.



 

Azione politico-economica…..

Guardando la situazione reale che ci porta nel 2014, non possiamo certamente essere soddisfatti, anche se cominciano ad esservi timidi segnali di ripresa. Bisogna cercare di essere ottimisti anche se siamo in equilibrio precario su una vera lama di coltello.
Molte le incognite che ci attendono.

La situazione politica confusa e auto referenziata, anche sul nostro territorio, non fa ben sperare chi deve, giorno dopo giorno, alzare la serranda e cercare di produrre per se e per la propria azienda che poi, non dimentichiamocelo, è fatta di lavoratori, familiari e collaboratori, non di percentuali.

Le piccole imprese e quelle a conduzione familiare sono le maggiormente in difficoltà.
Le pressione fiscale, le indecisioni politiche, il peso eccessivo ed indiscriminato di Equitalia e la mancanza di garanzie e le difficoltà notorie per accedere al credito lasciano un respiro pesante.

Anche nella nostra provincia la situazione non è certamente agevole.
Vi è ormai una povertà dignitosa e diffusa che ci si ostina a non vedere, drogati dalla frenesia del nulla.
Non dobbiamo né possiamo lasciarci condizionare dalle statistiche del momento, con uno 0,5% in più o uno 0,5% in meno…un’altalena che non fa emergere la realtà di tutti i giorni…del vissuto quotidiano.

Il 2014 vedrà per le nostre aziende artigiane e le piccole imprese familiari una stagione pesante che ci vedrà necessariamente protagonisti.
La politica oggi non riesce più a rappresentare correttamente la realtà del nostro quotidiano e bisognerà riflettere su cosa fare, anche in vista delle prossime consultazioni europee…un Europa che è di fatto governata da una sola oligarchia e che, di fatto, ha abdicato alla propria cultura e valori.

Rischiamo di essere una colonia cui impongono ristrettezze e un annientamento di quei Valori che hanno fatto grande l’ Italia: la solidarietà, il welfare, il ruolo dei corpi intermedi, i valori di un cattolicesimo che è stato l’artefice di un occidente che aveva perduto se stesso e che oggi rischia di tornare a vagare senza meta nel nulla del tecnicismo…..
Oggi si susseguono leggi, leggine e decreti, in un turbine cui ci si perde per poi ricominciare tutto d’accapo. Non si decide mai nulla e si rimette subito in discussione quello deciso un minuto prima. Continuano ad aumentare i costi della politica, svuotano le province mettendole di fatto in mano ad una burocrazia senza alcun controllo democratico, privando i territori di un soggetto istituzionale intermedio, ma non guardano agli sprechi degli apparati regionali.

Chi produce e chi lavora (veramente !) ha bisogno di certezze.
ü  Ha bisogno di punti di riferimento chiari e collaborativi.
ü  Ha bisogno di una politica che faccia realmente Politica per la collettività.
ü  Ha bisogno di minor burocrazia nei nostri Comuni.
ü  Ha bisogno di una politica della “formazione” che non sia appannaggio di qualcuno ma che sia concertata tra tutti i soggetti di rappresentanza delle categorie produttive.
ü  Ha bisogno di meno tasse per poter produrre maggior ricchezza e “far girare” le risorse.
ü  Ha bisogno di esperti e non di persone che pensano solo a sistemare se stessi.

Molte sono le battaglie e gli impegni che ci attengono; in primis tutte le gabelle che piovono sulla testa di chi produce.

Non è più possibile andare avanti così !

Non è più questione di colore partitico, ma è ormai un problema di etica politica e professionale.

Nuovi servizi per le imprese locali……

Anche sul versante dei servizi sarà un anno pieno di rinnovato impegno.
L’ ufficio credito di Confartigianato si arricchirà di nuove strutture come lo sportello anatocismo, la nuova convenzione per il microcredito per le start up, un nuovo confidi 107 al servizio delle nostre imprese associate. Buoni i risultati conseguiti nel 2013 ma molto di più si dovrà fare.

Dal 1° febbraio, in “Confartigianato Latina”, partirà una assistenza per l’ energia verde (fotovoltaico ed eolico), dalla progettazione alla realizzazione, compreso il supporto creditizio.
Si sta approntando un servizio di assistenza giuridica e finanziaria per le persone fisiche (in particola modo per anziani e famiglie in stato di disagio) per supportare “Confartigianato Persone”.
Vi saranno nuovi accordi e convenzioni, già in itinere, su tutta la provincia per offrire una assistenza alle nostre imprese associate Confartigianato.
Si stanno sottoscrivendo e rinnovando accordi con le principali realtà bancarie locali e nazionali, per poter offrire sempre una opportunità concorrenziale tagliata su misura alle piccole e micro imprese locali.

Sul piano formativo si consolideranno partenariati con realtà primarie romane e nazionali e si punterà ad una profonda  e capillare azione informativa-formativa per le categorie produttive artigianali e i vari gruppi di mestiere, sicurezza sul lavoro in primis, anche in collaborazione attiva con gli Ordini professionali locali e gli Enti bilaterali.

Il 2014 sarà un anno di  un forte impegno politico-economico, finalizzato al cambiamento che ci vedrà protagonisti con le nostre attività e le nostre imprese. Confartigianato Imprese Latina, chiederà un incontro con le istituzioni locali per analizzare la situazione e valutare le iniziative CONCRETE che devono essere poste in essere da subito per salvaguardare posti di lavoro e le nostre piccole attività d’impresa.


Latina 29 dicembre 2013

                  Aldo Mantovani
Presidente “Confartigianato Imprese Latina


                 Ivan Simeone
   Direttore provinciale Confartigianato