domenica 20 marzo 2016

Latina: Pubblicazione Documento del "FORUM 015" sulla Famiglia come soggetto politico, economico e fiscale.




 “…per le intenzioni della vita
contro le intenzioni del potere…”
V. Havel


“La Famiglia: soggetto politico,
economico e fiscale.”
Fotografia di Eleonora Spagnolo - latinaquotidiano.it

Documento del “FORUM 015” (CISL, ACLI, Confcooperative, CdO e Confartigianato) in vista delle prossime elezioni amministrative.

 “Che contributo possiamo dare noi cristiani al mondo così travagliato oggi ?” A questa domanda anche noi, come operatori del mondo economico e del lavoro locale, desideriamo rispondere.
Vogliamo dare un contributo alla discussione e cercare di trovare, tutti insieme, una strada da percorrere per ridare una speranza di crescita alla nostra comunità locale.



Premessa
36.885 circa sono le imprese in provincia di Latina fino ai 50 addetti, con 92.852 occupati, 9.233 sono le imprese artigiane, 3.826 sono le aziende straniere registrate. Il tasso di occupazione è pari al 41,4% contro quello di disoccupazione al 15,9%.
Questa la fotografia della nostra provincia di Latina, focalizzando l’attenzione sulle piccole imprese e aziende familiari. Complessivamente le attività registrate in CCIAA sono circa 57.659, di cui attive l’ 82%
In questo contesto le Associazioni costituitesi in “FORUM 015” – CISL, ACLI, Confcooperative, CdO e Confartigianato- vogliono offrire alla “comunità politica” uno spunto di riflessione in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

La questione è semplice: riteniamo essenziale che la politica incentri la sua attenzione sulla “famiglia”, quale soggetto politico e fiscale:
-  Famiglia come reale “ammortizzatore sociale” indiretto;
-  Famiglia come luogo privilegiato per la formazione e l’educazione dei figli;
- Famiglia come strumento di “inclusione sociale” e  “rete solidale” nel nostro territorio, nella nostra comunità.

LE FAMIGLIE AL CENTRO DELLO SVILUPPO
Desideriamo sottolineare la bellezza dell’alleanza tra uomo e donna in tutte le dimensioni della vita sociale; un’alleanza generativa, perché mette a frutto la ricchezza delle differenze e crea nuova vita. Nella famiglia essa trova la sua espressione prima e più alta.
Guardiamo alla famiglia come connettivo tra persona e comunità, palestra di relazioni dove si entra in contatto con gli altri, cellula fondativa della polis.
Con questa visione e per favorire lo sviluppo sociale, riteniamo che ci sia prima di tutto bisogno di un rilancio di un patto intergenerazionale che si esprima a livelli diversi: sostegno alle nascite e alla genitorialità, lotta contro la povertà infantile, attenzione e presa in carico delle fragilità, la questione giovanile.

Le Istituzioni e il Terzo Settore devono farsi compagni di strada, organizzando una rete territoriale, evitando alle famiglie, prima di tutto, la solitudine nell’affrontare i problemi.

Un “sistema sociale” che accompagna la famiglia rende questa capace di generare positività, ecco il ruolo anche economico della stessa.

Nella volontà di ripartire dall’economia civile per lo sviluppo, allora proprio le famiglie sono nucleo fondante della rete della stessa crescita economica, così vanno orientate in un sistema educativo e formativo che dia consapevolezza e costruisca competenze.
L’economia civile, a differenza di quella ora prevalente di stampo anglosassone che ha solo due attori il mercato e lo stato, mette al centro la società, la reciprocità e le relazioni tra le persone in una rete di inclusione sociale.

In questa rete il nucleo della famiglia va reso protagonista favorendo i percorsi educativi e formativi per i giovani e i percorsi di aggiornamento e riconversione professionale per gli adulti.
L’istruzione e la formazione sono da considerare note fondamentali dello spartito del welfare, perché essenziali sia per conseguire la compiutezza della dignità umana, che il riscatto sociale.

Oggi le Istituzioni devono investire nel sistema scolastico e formativo convinte che la tipicità della lavorazione del “made in Italy” ha bisogno di essere alimentato sempre di una eccellente qualificazione professionale.

L’economia del nostro territorio si basa sulla familiarità delle aziende, investire nella cultura della famiglia, vuol dire investire nello sviluppo.
Scuola e formazione ritornino ad essere centrali nei bilanci delle Istituzioni: la Regione favorisca percorsi e sistemi formativi dinamici e veloci e le Amministrazioni comunali favoriscano meccanismi di agevolazioni fiscali e sgravi tributari rispetto alle famiglie che spendono per la cultura dei figli.

La Regione Lazio acceleri i processi amministrativi e finanziari idonei a sviluppare percorsi formativi virtuosi, utili al mercato del lavoro.
Proponiamo un’attenzione particolare all’introduzione del Sistema formativo duale, che la Regione Lazio dovrà attuare nei prossimi due anni con un investimento di sette milioni di euro.
Un sistema, sperimentato con successo per quarant’anni in Germania, e che, se ben attuato, porterà dei risultati anche nel Lazio.
Negli ultimi tre anni di scuola entra in scena l’alternanza scuola e lavoro, istituendo le politiche attive del lavoro con presidi territoriali, facilitando pure a livello di Ente Locale- l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, anche con appositi percorsi formativi.

E’ da considerare anche il tema della incentivazione alla continuità professionale dei lavoratori autonomi nelle aziende familiari, fornendo sostegno economico con sgravi tributari e agevolazioni fiscali per i genitori che affidano l’azienda ai figli nel momento negli anni del passaggio di consegne

Principio portante riteniamo debba essere la SUSSIDIARIETA’.
Come Associazioni economiche e del lavoro che guardano al Magistero sociale della Chiesa, riteniamo che la politica e l’Amministrazione locale debba avere una particolare attenzione ai bisogni e alle necessità delle Famiglie a partire dalla maternità, sino al mondo dell’anziano visto come una RISORSA per l’intera comunità.

Riteniamo si debba promuovere una “FAMILIARITA’ SOSTENIBILE”, un intervento a sostegno della famiglia e delle sue attese sotto diversi aspetti:

§  erogazione dei servizi
§  progetti mirati
§  costituzione di fondo anticrisi
§  tassazione locale
§  solidarietà familiare

Una azione organica che si potrà realizzare con un reale e concreto spirito di “comune agire” con tutte le parti sociali ed i corpi intermedi del territorio. Una vera “CONCERTAZIONE SOCIALE” del territorio.

Questa azione politico-amministrativa, potrà avere un concreto risultato se verrà coordinata e supportata da un apposito strumento che le Associazioni del “FORUM 015” individuano in uno specifico ASSESSORATO ALLE POLITICHE FAMILIARI, che dovrà avere la delega sia dei servizi sociali che dell’istruzione.

la Famiglia al centro
la Persona, come Valore, al centro

Ma quali interventi concreti ?
Alcuni punti operativi…..

1.    Costituzione di un Osservatorio permanente sulle politiche familiari e sulle esigenze della “Persona”, con il coinvolgimento attivo delle parti sociali maggiormente rappresentative sul territorio.
2.    Apertura di uno “Sportello di sostegno e di orientamento” cui le persone e le famiglie in difficoltà potranno rivolgersi costantemente; Sportello che dovrà anche fungere da Front Office e di primo intervento.
3.    Costituzione di un FONDO ROTATIVO di garanzia, in collaborazione con i principali Istituti creditizi locali, per sostenere particolari situazioni di momentanea difficoltà delle famiglie. Agire anche con forme di MICROCREDITO.
4.    Adottare regole e procedure semplici e chiare nell’individuazione delle famiglie aventi diritto a prestazioni assistenziali, e degli enti che si candidassero a svolgere attività in tali campi, in modo da favorire una cultura della legalità, trasparenza ed efficienza   anche e soprattutto nel settore del welfare;
5.    Applicare il “Quoziente Familiare” per la fiscalità locale. Una particolare attenzione alle politiche abitative sociali, favorendo le famiglie numerose e anziani soli ed in difficoltà, promuovendo interventi di housing sociale in cui il bisogno abitativo delle famigli più numerose o con presenza di soggetti svantaggiati sia accompagnato da iniziative di inclusione e promozione sociale;
6.    Promuovere e sostenere forme di cooperazione socio-assistenziale per il sostegno dell’anziano non autosufficiente e in difficoltà economica. Dare vita a progetti con finanziamenti europei, gestiti da professionisti che ne curino la progettazione e la rendicontazione.
7.    Favorire metodologie e diffusione dell’ utilizzo di fondi europei, regionali e nazionali, per progetti socio-assistenziali.
8.    Sostenere le politiche educative delle scuole comunali. Dare corso ad attività pre e post scolastica per venire incontro alle famiglie che sono impegnate nel mondo lavorativo. Incentivare forme di socializzazione e sostenere servizi di “asili nido”. Favorire reti di famiglie.
9.    Promuovere e favorire forme di assistenza all’infanzia autogestite dalle famiglie anche attraverso la formazione e la costituzione di cooperative di quartiere o comunità;
10. Sostenere la paternità e la maternità, strutturando ed offrendo alloggi e ospitalità momentanea, in attesa di una sistemazione definitiva. Azione da porre in essere con il supporto di Associazioni di volontariato di settore.
11. Favorire lo sviluppo di iniziative di inclusione sociale e sostegno alle famiglie più bisognose attraverso la promozione di “Impresa Sociale” di pubblica utilità idonee a fornire occasione di lavoro ai componenti di tali nuclei;
12. Dare corso ad una politica di sostegno e supporto all’anziano, favorendone –ove possibile- forme di reinserimento sociale in azioni di volontariato cittadino. Una particolare attenzione alle politiche delle residenze per anziani che devono essere monitorate e supportate ma, nello stesso tempo, devono rispondere a precisi standard qualitativi ed etici.
13. Porre in atto iniziative concrete e misurabili, di contrasto alle forme di povertà, sia quella “emersa” che quella che si esprime in nuove forme di “povertà dignitosa”.
14. Adesione al Manifesto nazionale dei sindaci per la legalità e il contrasto al gioco d’azzardo patologico per prevenire gli incalcolabili danni, sia economici che relazionali che stanno portando allo sfascio centinaia di famiglie anche sul nostro territorio.
15. Costituzione di un Albo “certificato” delle Associazioni di volontariato che si muovono nell’ambito sociale e familiare, con particolare attenzione per quelle di portata nazionale.

Latina 18 marzo 2016

“Forum 015”

CISL UST Latina
Confcooperative
ACLI
Compagnia delle Opere
Confartigianato Imprese Latina

CISL

martedì 15 marzo 2016

Assemblee di categoria 2016



CONVOCAZIONE ASSEMBLEE
Confartigianato Imprese Latina

Sono convocate le assemblee provinciali delle categorie della UAPI Confartigianato Imprese Latina, per l'elezione del Presidente delle stesse Federazioni, presso la sede provinciale di Confartigianato Latina, viale P.L.Nervi snc Latina, come da seguente calendario:

Categoria Servizi e Terziario:
29 marzo 2016 ore 15.00 in prima e ore 16.00 in seconda convocazione.
Categoria Alimentazione:
29 marzo 2016 ore 18.00 in prima e ore 19.00 in seconda convocazione.
Categoria Legno e Arredo:
31 marzo ore 18.00 in prima e ore 19.00 in seconda convocazione.
Categoria Moda:
2 Aprile 2016 ore 10.00 in prima e ore 11.00 in seconda convocazione.
Attività professionali:
2 Aprile ore 11,30 in prima e ore 12,30 in seconda convocazione
Attività "non organizzate":
4 Aprile 2016 ore 15,00 in prima e ore 16.00 in seconda convocazione.
Categoria Comunicazione:
4 Aprile 2016 ore 18.00 in prima e ore 19.00 in seconda convocazione.

Possono partecipare tutte le imprese  regolarmente associate alla UAPI Confartigianato Imprese Latina ed in regola con le quote associative, al 31 dicembre 2015.

La presente vale come convocazione.

Il Presidente
Aldo Mantovani

 

mercoledì 9 marzo 2016

Confartigianato Latina: aumenta il credito ma non per le piccole imprese.



Intervento del direttore di Confartigianato Ivan Simeone

Confartigianato: aumenta il credito
ma non per le piccole imprese !

Indagine Confartigianato 2016
Formazione creditizia, Artigiancassa, Confidi, attenta analisi di prefattibilità…

Da una indagine della Confartigianato sul credito, ha evidenziato il direttore di Confartigianato Imprese Latina Ivan Simeone, risulta un dato sconcertante: aumentano i prestiti alle grandi imprese ma non per le piccole ! “Confartigianato Latina” (info tel. 0773.666593 latina.credito@mail.confartigianato.it) da anni è presente nel cercare di sostenere, con il proprio ufficio credito, le piccole imprese pontine.
Secondo l’indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato, alla fine del 2015 si è registrato un ritorno alla crescita dei prestiti alle imprese, pari ad uno 0,3% rispetto al 2014 ma per le imprese con meno di 20 addetti si registra ancora un dato negativo con un -0,8%. Le imprese “medio grandi”, secondo i dati, fanno la parte del leone, con un aumento dello 0,7% su base annua.
In particolare, continua Ivan Simeone,  per le imprese dell’artigianato, dato settembre 2015, lo stock di prestiti è stato di 45,6 miliardi di euro con un calo su base annua del 4,7%. Questa flessione continua da oltre tre anni.
Negli ultimi 4 anni i prestiti alle aziende artigiane sono diminuiti complessivamente del 20,0%.
Nel Lazio registriamo una variazione di prestiti concessi del -4,3% rispetto al 2014, contro uno -4,7% per le imprese artigiane.
Nella provincia di Latina registriamo prestiti per l’artigianato una erogazione pari a 168 milioni di euro pari ad un 4% del totale concesso alle imprese, con una diminuzione del -2,6% rispetto al 2014.
Se facciamo un paragone con la provincia di Frosinone, vediamo che i prestiti per l’artigianato sono stati circa 172 milioni di euro pari al 4,9% del totale delle imprese con una variazione, rispetto al 2014, del -4,1%.
In questi ultimi anni, dal 2013 ad oggi, se andiamo a leggere la dinamica del credito per le imprese artigiane del Lazio, tra il settembre 2013 e settembre 2015, vediamo una dato costantemente negativo. Stesso segno “rosso” per l’andamento nella provincia di Latina.
Se andiamo a vedere le “sofferenze”, ci rendiamo conto che l’incidenza maggiore  è propria del comparto edile (27,6%), seguito dal manifatturiero (16,4%) e servizi (13,9%).  
Nel Lazio abbiamo sofferenze complessive di 17.861 milioni di euro contro 95.645 impieghi, sofferenze pari al 18,7%.
Nella provincia di Latina registriamo sofferenze complessive per 919 milioni di euro contro impieghi per 4.231; sofferenze pari al 21,7%
Se andiamo a “sbirciare” i dati dei nostri vicini di Frosinone, vediamo che vi sono sofferenze pari al 22,7% rispetto agli impieghi. Meno sofferenze ma anche meno impieghi. La proporzione è salva !
Di cosa vogliamo parlare? Come invertire questo trend negativo? Come intervenire?
Certamente, evidenzia Ivan Simeone direttore di “Confartigianato Imprese Latina,.abbiamo la necessità di avviare una politica concertata di assistenza al credito per le piccole attività; anche a livello locale; per le aziende familiari che necessitano di importi piccoli; importi dai 30.000,00 ai 50.000,00 euro; importi che destinati per imprevisti con l’erario o piccole ristrutturazioni aziendali, acquisto scorte o macchinari.
Dobbiamo operare con particolari interventi agevolati, continua Ivan Simeone, riservati a questo preciso segmento imprenditoriale che, oggi, presso il normale circuito bancario, viene sovente trattato come “cliente persona”. Anche gli Enti locali, la “politica locale” potrebbe fare qualche cosa di concreto: fondi rotativi e microcredito docet !
Confartigianato sta cercando di affrontare il problema mettendo in campo tutta una serie di interventi: una “analisi” prima della presentazione della pratica di credito, supporto di strumenti come Artigiancassa e soprattutto l’ausilio dei Confidi, strumenti di co-garanzia presenti nell’Associazione di categoria; ma soprattutto seguire la pratica di finanziamento in ogni singolo passaggio. Obiettivo, per Confartigianato, è quello di dare una risposta reale all’impresa associata.

Latina 6 marzo 2016
Confartigianato Imprese Latina