Rilevazione Ufficio studi nazionale di “Confartigianato”
Aldo
Mantovani (Confartigianato): avviare una “politica attiva” per l’artigianato
nei nostri territori !!!
Il 49,5% delle imprese finisce ko entro i 5 anni di vita,
ma nonostante crisi e ostacoli, l’ Italia è ‘patria’ mondiale
dell’imprenditoria: 6,6 aziende ogni 100 abitanti. Artigianato protagonista nei
territori italiani.
Secondo gli ultimi
dati diffusi dall’ufficio studi nazionale di Confartigianato, il 49,5 per cento
delle imprese italiane getta la spugna entro i 5 anni di vita, sconfitte da un
ambiente troppo spesso ostile all’iniziativa economica.
Quel 50,5% di
aziende che resistono a 5 anni dalla nascita vanno ad irrobustire un tessuto
imprenditoriale che, nonostante la crisi, è tra i più vivaci del mondo. Confartigianato
ha rilevato che, con 6,6 imprese ogni 100 abitanti, l’Italia è in testa alla
classifica dei Paesi ad economia avanzata con il più alto tasso di
imprenditorialità. Al secondo posto vi è la Francia con 4,1 imprese ogni 100
abitanti, seguita dal Regno Unito con 2,8 aziende per 100 abitanti.
“Il mondo dell’artigianato
e della piccola attività imprenditoriale –sottolinea
il Presidente di Confartigianato Latina Aldo Mantovani- deve
necessariamente essere supportata non con interventi solidaristici o interventi
mutualistici ma è essenziale che la pubblica amministrazione e gli Enti locali
sostengano le nostre aziende eliminando tutta quella eccessiva burocrazia che
la soffoca e non gli permette di lavorare e portare valore aggiunto ai
territori. Il mondo dell’artigianato necessita di risposte ed interventi
concreti. L’ Artigianato è una risorsa ed una opportunità da cogliere e
rilanciare per la nostra economia locale”.
Se l’Italia è la
‘capitale’ mondiale dell’imprenditoria lo deve all’artigianato che, con
1.448.867 aziende, spicca per la capillare presenza sul territorio italiano.
Secondo la
rilevazione di Confartigianato, le ‘piccole patrie’ dell’artigianato sono
diffuse ovunque in Italia, ma le imprese trovano un terreno particolarmente
fertile a Prato, Fermo, Reggio Emilia, le tre province con il più alto tasso di
imprenditorialità artigiana.
Ma la ‘vocazione’
artigiana dell’Italia si fa ancora più forte in alcuni Comuni: in testa alla
classifica vi è Piode (in provincia di Vercelli) dove il rapporto
artigiani-popolazione è pari a 9,2 imprese ogni 100 abitanti. Tra i comuni più
grandi con almeno 5.000 abitanti è Montemurlo (in provincia di Prato) a
detenere la palma del comune più artigiano d’Italia, con le sue 1.223 imprese
(6,6 ogni 100 abitanti). Lo segue Cingoli (in provincia di Macerata) con 6 aziende per 100 abitanti e Monte Urano (Fermo)
con 5,8 aziende artigiane ogni 100 abitanti. All’artigianato e alle piccole
imprese si deve la tenuta occupazionale anche nella fase più acuta della crisi:
tra il 2007 e il 2010 le micro imprese con meno di 9 addetti hanno fatto
registrare un aumento dell’1,2% degli occupati a fronte di un calo dell’1,5%
degli addetti del totale delle imprese.
Tabelle su www.confartigianato.it
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