CANONE RAI / Confartigianato denuncia
CANONE RAI / Confartigianato denuncia: la Rai impone
il canone
anche a imprese che non hanno tv
Si sollecita
intervento del Ministro Guidi
In questi giorni su
milioni di imprenditori italiani si sta abbattendo, per l’ennesima volta,
un’alluvione di solleciti di pagamento del canone speciale Rai. Richieste che,
però - segnala Confartigianato - nella maggior parte dei casi sono illegittime
perché rivolte ad aziende che non possiedono apparecchi radio-televisivi e
quindi non devono pagare alcun abbonamento.
A far scattare la
protesta di Confartigianato è la richiesta del tributo applicato al possesso
non solo di televisori, ma anche di qualsiasi dispositivo per ricevere il
segnale tv, inclusi i sistemi di videosorveglianza.
Come dire che ad un
imprenditore basta possedere un impianto antifurto per essere costretto a
pagare una somma che, a seconda della tipologia di azienda, va da un minimo di
200 euro fino a 6.800 euro l’anno.
Chi non paga è
soggetto a pesanti sanzioni e a controlli da parte degli organi di vigilanza.
Secondo
Confartigianato quella del canone speciale Rai è una richiesta assurda perché
vengono ‘tassati’ strumenti di lavoro che gli imprenditori utilizzano non certo
per guardare i programmi Rai.
Confartigianato si è rivolta al Ministro per lo Sviluppo
Economico Federica Guidi chiedendo un intervento immediato per modificare le
norme che impongono il pagamento del canone ed escludere dall’applicazione del tributo
gli apparecchi che fungono inequivocabilmente da strumento di lavoro per gli
imprenditori.
“Pagare il canone Rai
– sottolinea il Presidente di Confartigianato – è un obbligo per tutti coloro
che in azienda posseggono radio e televisioni. Ma non accettiamo il metodo di
rastrellare risorse imponendo il pagamento indiscriminatamente a tutti gli
imprenditori, dando per scontato che posseggano uno o più apparecchi atti o
adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. In questo momento
di gravi difficoltà per i nostri imprenditori, di tutto abbiamo bisogno tranne
che di altri balzelli così onerosi, assurdi e illegittimi”.
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