ESODO - Rilevazione di Confartigianato ….e a Latina ?
Per italiani è caro-vacanze: +12,7% costo
trasporti rispetto al 2011
Crisi pesa su ferie: - 9,9% le presenze
turistiche in Italia nell’ultimo anno.
Attendiamo ora i dati nella nostra
provincia.
In attesa di valutare i dati sui movimenti turistici
nella nostra provincia e, iun particolare nella città capoluogo, ecco uno “spaccato”
della situazione generale che, di fatto, ha ricadute anche sul nostro
territorio. La politica turistica e ricettiva della nostra Città deve
necessariamente essere potenziata e ragionata organicamente, come la politica
di sviluppo del litorale….confidiamo nel plus….ma attendiamo i dati per fare
poi un ragionamento propositivo per la crescita dell’intera economia locale.
Alla vigilia
dell’esodo d’agosto, Confartigianato ha misurato gli effetti della situazione
economica sulle vacanze degli italiani. Si scopre così che mettersi in viaggio costa quest’anno il 12,7% in più rispetto a giugno 2011, a causa degli aumenti di
prezzi e tariffe di carburanti e servizi di trasporto. Un’impennata che ci fa
guadagnare il primato negativo tra i Paesi dell’Unione Europea, dove in media i
costi per la mobilità delle famiglie sono cresciuti nell’ultimo anno del 4,7%.
Il
caro-vacanze si fa sentire soprattutto per il costo del gasolio, aumentato del 15,2%
tra luglio 2011 e luglio 2012. Segue la benzina,
rincarata dell’11,9%. In pratica,
fare un pieno di carburante per un’auto di media cilindrata oggi costa 11 euro in più rispetto a luglio dello
scorso anno. Il maggiore costo è dovuto per l’85% all’incremento delle imposte sui carburanti.
Chi invece
ha scelto l’aereo per viaggiare in
Italia ha dovuto sborsare il 10,9% in
più rispetto all’anno scorso. Non scherzano nemmeno i pedaggi e i parchimetri le cui tariffe hanno fatto segnare un
aumento del 4,8%. I trasporti in autobus e pullman, poi, costano il 4,1%
in più rispetto al 2011. Aumenti più contenuti, +1,2%, per i trasporti
marittimi e sulle vie d’acqua interne.
Colpa
anche di questi rincari se sono sempre più numerose le famiglie che rinunciano
alle ferie. La crisi pesa molto sulle
vacanze degli italiani: secondo le rilevazioni di Confartigianato, infatti, nel
2011, 30,6 milioni di italiani,
praticamente metà della popolazione (50,7%), non sono andati in vacanza. E il motivo prevalente di questa
rinuncia, dichiarata dal 49,4% di
chi è rimasto a casa, vale a dire 15,1
milioni di persone, è proprio
legato a problemi di tipo economico.
Una
tendenza, quella di fare a meno delle ferie per difficoltà del bilancio
familiare, aumentata del 33,1% rispetto al 2001, quando gli italiani che hanno
rinunciato alle ferie sono stati 9,5 milioni, e che prosegue nei primi 4 mesi del 2012, con le presenze
dei nostri connazionali nelle strutture
turistiche del Paese diminuite del
9,9% rispetto al primo quadrimestre del 2011. Si tratta del calo maggiore
registrato nell’ultimo decennio.
Tra gli italiani che nel 2011 non hanno fatto vacanze vi sono al primo posto i residenti in Sicilia (3.669.000 persone, il 71,9%
della popolazione della regione), seguiti dai residenti in Calabria (1.463.000,
equivalenti al 71,3% degli abitanti), e dai pugliesi (2.836.000, pari al
68,7%). All’altro capo della classifica la Lombardia,
con 2.995.000 persone che non sono andate in vacanza, pari al 29,6% dei
residenti nella regione, seguita dalla provincia autonoma di Bolzano (186.000
persone, il 31% del totale) e dalla provincia autonoma di Trento (182.000
persone, il 33,1% del totale).
Per chi
può permettersi di andare in villeggiatura, il mare si conferma la meta preferita scelta dal 49% degli italiani. Seguono le vacanze in montagna, scelte dal 12,8%
degli italiani, quelle nelle città di
interesse storico e artistico (10,5%),
mentre le località lacustri attraggono il 3% dei nostri connazionali. Nella top
ten delle località che attraggono di più i turisti italiani e stranieri c’è al
primo posto Bolzano, con 55,4
giornate di presenza in un anno, seguita da Rimini, con 51,6 giornate annue, e Venezia con 38,7 giornate di presenza annue.
“I nostri
dati – sottolinea il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli –
testimoniano i pesanti effetti della crisi sul turismo, uno degli asset propri
del nostro Paese insieme a manifattura, ambiente e cultura che sono gli
autentici motori della nostra economia. Basti dire che, soltanto
nell’artigianato, sono 121.905 le
imprese impegnate nelle attività al servizio delle vacanze. Per questo
vanno intensificati gli sforzi per rilanciare lo sviluppo, rinvigorire i
consumi delle famiglie, restituire competitività alla nostra offerta
turistica”.
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