Pubblichiamo, di seguito, una nota informativa di PMI.it, sulla nuova manovra finanziaria.
Approvata la manovra finanziaria correttiva e la riforma del sistema fiscale in Consiglio dei Ministri: 47 miliardi di tagli per pareggiare il bilancio entro il 2014: 1,5 miliardi andranno a incidere sul 2011, 5,5 sul 2012, per poi procedere con 20 miliardi l'anno nel 2013 e nel 2014. Eliminato l'aumento IVA di un punto percentuale, ma si procederà con una «revisione graduale delle attuali aliquote, tenendo conto degli effetti inflazionistici prodotti da un aumento» e con un «coordinamento con il sistema dell'accisa, in modo da ridurre gli effetti di duplicazione». Nel testo trova conferma la graduale abolizione dell'IRAP «con prioritaria esclusione dalla base imponibile del costo del lavoro». Confermate invece le tre aliquote IRPEF: il Governo «è delegato ad eliminare o ridurre in tutto o in parte i regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale», con «un sistema a 3 aliquote e rimodulazione delle altre forme di imposizione», ha dichiarato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Confermato nella manovra l'adeguamento graduale dal 2015 alle aspettative di vita dei requisiti anagrafici e contributivi per andare in pensione e l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne nel privato a 65 anni con un periodo transitorio che inizierà nel 2020 per andare a regime entro il 2030. In sostanza dal 2020si andrà in pensione a 60 anni più un mese. Poi, a partire dal primo gennaio 2021, i requisiti anagrafici verranno aumentati di due mesi a partire dal primo gennaio 2021. Si proseguirà quindi a scaglioni fino ad arrivare all'ultimo fissato al primo gennaio 2030. Dal testo della manovra dovrebbe essere stata cancellata la tassazione separata del 35% sul trading finanziario, che potrebbe trasformarsi in un'addizionale del 7%, ed anche la ventilata tassa sui SUV, anche se resta il super bollo per automobili oltre i 301 cavalli. Per il disegno di legge delega triennale per la riforma fiscale e assistenziale saranno emanati decreti legislativi «sottoposti al vincolo della invarianza dei saldi economici e finanziari netti dei singoli settori istituzionali, tenuto anche conto della riforma del sistema di assistenza sociale».
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