Confartigianato:
preoccupazione per revisione degli incentivi per le rinnovabili. Conseguenze
negative per le piccole e medie imprese della filiera.
In Confartigianato
Latina sostegno al rinnovabile con consulenti e interventi agevolati
Artigiancassa.
Confartigianato Latina (tel.
0773.666593 – e mail latina@mail.confartigianato.it)
supporta le attività di installazione di impianti fotovoltaici mettendo a
disposizione propri consulenti e il sistema di finanziamenti agevolati
Confidi-Artigiancassa.
I decreti presentati la scorsa settimana dai
Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico di revisione degli incentivi
per il fotovoltaico e per le altre Fonti rinnovabili preoccupano fortemente le
PMI che operano nel settore.
85.000 piccole e medie imprese nazionali, con
oltre 200.000 occupati, negli ultimi anni hanno operato in qualità di piccoli
produttori di impianti, installatori e manutentori, per lo sviluppo
dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e per la promozione della
generazione distribuita di piccola taglia. Senza i correttivi ai decreti, che
introducono procedure burocratiche e prenotazione degli incentivi che
penalizzano in misura maggiore i piccoli impianti, si bloccheranno
drasticamente gli investimenti di queste imprese, con danni rispetto alla
possibilità del Paese di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità energetica
e per il bilancio dello Stato: cumulando i risultati nel fotovoltaico dal 2010,
si stimano oltre 20 miliardi di investimenti, pari a circa 8 miliardi di
entrate per il bilancio dello Stato derivanti da IVA e imposte.
Il quarto conto energia emanato solo a maggio
2011 aveva peraltro previsto una riduzione delle tariffe incentivanti al
raggiungimento di soglie di spesa individuate, ma non una nuova revisione
generale del meccanismo incentivante contenuta invece nella bozza di nuovo
decreto sul fotovoltaico.
Le Confederazioni dell’artigianato chiedono
dunque che si intervenga sui testi dei decreti, per modificare gli aspetti più
critici.
In particolare è necessario tutelare gli
impianti di piccola dimensione, almeno fino a 30 kW di potenza, che non
dovrebbero essere soggetti a tetti massimi di incentivazione né all’obbligo di
iscrizione al registro; per questi impianti infatti è necessario mantenere un
principio di automaticità dell’incentivo.
Si evidenzia infatti che le ricadute in
bolletta del costo necessario per la copertura degli incentivi non è imputabile
agli impianti di piccola dimensione, bensì in gran parte agli impianti di
grandi dimensioni e alla famosa voce CIP6.
Più in generale è auspicabile che venga
avviato un confronto trasparente per comprendere le scelte di Politica
Energetica che il Governo intende intraprendere, mediante l’istituzione di un
Tavolo Permanente sulle Fonti Rinnovabili, in considerazione delle potenzialità
connesse con lo sviluppo della green economy e per contribuire alla definizione
di un quadro di regole certe e continuative.
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