Intervento di Riccardo Ciotti, Presidente provinciale
della ANAEPA, la sezione edile della Confartigianato.
Edilizia:
fondamentale il ruolo delle piccole imprese.
Rilanciare la
bilateralità, credito, meno burocrazia
e sussidiarietà le
priorità per il 2013.
Basta a
deleghe in bianco. Si a concertazione politica. Le piccole imprese devono
riprendersi il proprio legittimo ruolo.
Il settore delle
costruzioni, in particolar modo le imprese artigiane, sono un valore aggiunto
per la nostra economia locale che deve ora essere necessariamente valorizzato,
per ridare slancio all’economia della nostra provincia.
Nella nostra provincia le imprese edili sono 7.756 (ultimi
dati disponibili Movimprese Settembre 2012) contro 6.215 attive e i dati non
sono positivi se si considera che le cessazioni sono state 109 contro le 76
nuove iscrizioni. Di queste le ditte edili artigiane sono circa il 50%
attestandosi a 3.396 imprese.
Questi dati
dimostrano che il settore è, per la nostra economia, fondamentale anche per
tutto l’indotto e l’occupazione diretta e indiretta che genera.
A livello nazionale, secondo i dati dell’ Ufficio studi
di Confartigianato, il settore costruzioni realizza un valore aggiunto di
86.204 milioni di euro. Al Settembre 2012 il settore delle costruzioni
rappresentava oltre il 14% del totale delle imprese, con 1.821.844 addetti pari
al 10,9% degli addetti nazionali. Inoltre oltre il 79% degli addetti, operano
in imprese con meno di 20 addetti. Questo dimostra come il segmento
rappresentato dalle aziende artigiane del comparto e delle microimprese è
determinante e ha numero che spesso non vengono adeguatamente rappresentati
nelle sedi opportune. E’ ora che la
rappresentanza delle piccole imprese, che poi sono la stragrande maggioranza
dei numeri complessivi, riacquisti un proprio legittimo ruolo. Non si possono
lasciare più deleghe in bianco.
Ma quali i problemi ? Come operare ?
I problemi ormai si
conoscono: recupero dei crediti, eccessiva burocrazia anche locale, mancanza di
operatività degli sportelli SUAP che, nella stragrande maggioranza, non vengono
attivati dalla politica locale.
Basilare il ruolo
degli Enti bilaterali che deve
essere maggiormente sostenuto e supportato. Importante il ruolo che hanno le Casse Edili, le quali dovrebbero
svolgere una azione di supporto per i lavoratori e gli imprenditori, casse
composte dalla maggioranza di piccole imprese artigianali ( nella sola Cassa edile partecipata dalla
Confartigianato di Latina le aziende fino a tre dipendenti sono oltre il 50% e
quelle con 4/6 dipendenti circa il 30%...le “grandi” con oltre 9 dipendenti il
20%...dati che parlano da soli !) Casse che dovrebbero essere funzionali
all’attività d’impresa; vedi il problema del rilascio del DURC per gli appalti
o le attività di formazione. Qui
bisognerebbe che vi sia maggiore concertazione e collaborazione che spesso
viene a mancare rischiando di creare cortocircuiti che danneggiano l’intero
comparto.
Il settore edile
necessita di risposte concrete. L’attuale situazione economica vede penalizzato
l’intero comparto. Secondo gli ultimi dati disponibili, le spese delle famiglie
per le ristrutturazioni sono scese del 4,2%. La pressione fiscale in continuo
aumento con previsioni per il 2013 del 45,3% (con una percentuale effettiva che
si aggirerebbe intorno al 54,5%), aumento del lavoro irregolare che penalizza
le imprese sane, un calo dei permessi – a livello nazionale- di costruzione di
nuovi fabbricati e una tassazione immobiliare (IMU) in forte aumento, rischia
di paralizzare l’intero settore. Se poi ci aggiungiamo che dal giugno 2011 la
crescita dei mutui alle famiglie consumatrici per l’acquisto della casa è in
frenata e che a giugno 2012 si è registrata una flessione che ha toccato il
-2,8%, la crisi è completa. Sempre a livello nazionale, ma che riflette la
realtà locale, il credito alle imprese con meno di 20 addetti è quello in
maggior flessione con un -4,9%.
Unico dato positivo è la diminuzione degli infortuni sul
lavoro nel settore delle costruzioni: sono diminuiti del 38%...e non è poco.
Questa è la realtà cui bisogna reagire. Come ?
Più volte
Confartigianato ha lanciato il grido d’allarme proponendo azioni concrete
spesso cadute nel vuoto. Una cosa è certa: se si vuole realmente affrontare
questa crisi in maniera propositiva, vi è l’esigenza di attivare quei principi
sussidiari che da sempre sono stati richiamati e, tutte le parti, con realismo,
concretezza e senza protagonismi di maniera, devono sedersi intorno ad un
tavolo e ragionare insieme cercando di trovare una strada condivisa per le
piccole imprese. La politica deve fare la sua parte, come noi imprenditori ed
organizzazioni sociali, sia datoriali che dei lavoratori, in un’unica battaglia
per la comunità e il lavoro.
Noi cammineremo su
questa strada e il 2013 deve vedere una rinnovata concreta azione a sostegno
delle nostre imprese, in primis l’accesso al credito.
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