mercoledì 29 febbraio 2012

Ivan Simeone (Confartigianato) ha partecipato alla giornata sull'apprendistato della Regione Lazio, presso l'Università di Latina. 

 



Confartigianato Imprese Latina esprime un giudizio positivo sull'attività dell'Assessorato alla formazione della Regione Lazio, On. Zezza, e in particolare sul progetto AMVA (Apprendistato e mestieri a vocazione artigianale) sull'apprendistato. Di seguito la riflessione del Direttore di Confartigianato Latina, Ivan Simeone, che ha partecipato alla giornata, organizzata presso l'Università di Latina.
 
Apprendistato Regione Lazio – Italia Lavoro
Programma AMVA – apprendistato e mestieri a vocazione artigianale-
Latina 29 febbraio 2012
Intervento di Ivan Simeone
Direttore “Confartigianato Imprese Latina”
Innanzitutto un grazie per l’invito in quello che riteniamo sia un momento importante di riflessione collettiva su l’apprendistato e, più in generale, su quelle che sono le dinamiche occupazionali e formative dei nostri giovani.
Questo momento di riflessione segue la “Giornata del nuovo apprendistato” organizzata dalla Regione Lazio, dove ha partecipato anche il nostro Segretario generale Cesare Fumagalli…..e la giornata odierna possiamo considerarla un proseguo locale della stessa.
Un grazie bisogna volgerlo a “Italia Lavoro” per l’importante azione che sta portando avanti. Con i suoi funzionari stiamo cercando –anche se con fatica- a veicolare i progetti AMVA.
Prima di entrare nel merito del tema, mi corre l’obbligo di evidenziare come, da tempo, le Organizzazioni dell’artigianato della provincia di Latina (Confartigianato e CNA) hanno avviato un processo di propositiva collaborazione e di sinergia a beneficio del tessuto imprenditoriale locale, anche nell’ottica di “Rete Imprese Italia”.
Ma entriamo nell’argomento.
Partiamo da due dati ormai assodati:
le nostre piccole imprese sono ormai nel pieno delle difficoltà, sommerse dai problemi che –come è ormai dato diffuso- vanno dagli eccessi della burocrazia che aumenta i costi di gestione, ai problemi con gli Istituti di credito che hanno ridotto gli interventi creditizi; oggi si sopravvive solo grazie all’azione dei confidi che le associazioni di categoria portano avanti, magari anche grazie all’ausilio dell’Artigiancassa…(e su questo poi bisognerebbe aprire un capitolo a parte…).
A questo proposito prendiamo atto positivamente della nuova moratoria per i mutui delle nostre imprese verso il sistema bancario.
Pensate che negli ultimi tre mesi del 2011 (dati Banca d’Italia) i prestiti erogati dal sistema bancario alle imprese sono diminuiti dell’ 1,5% e nell’ultimo mese di dicembre siamo arrivati ad una contrazione del 2,2%.
Il problema è ormai grave.
Altro dato è quello di una profonda crisi occupazionale che, giorno dopo giorno, si sta aggravando.
I dati statistici li conosciamo.
Secondo il rapporto “Confartigianato”, in Italia sono 1.944.000 i giovani tra 25 e 34 anni senza lavoro. Un numero che ci fa guadagnare il primato negativo in Europa per il più alto tasso di giovani inattivi: 25,9% a fronte del 15,7% della media Ue.
Un tasso di disoccupazione che si aggira intorno al 8,9% al dicembre 2011.
La situazione del mercato del lavoro giovanile nel nostro Paese è fotografata in un rapporto dell'Ufficio studi di Confartigianato in cui si rileva che la crisi pesa sulle spalle dei giovani: tra il 2008 e il 2011 gli occupati under 35 sono diminuiti di 1.130.000 unità, pari al -15,6%.
La flessione in Italia è di intensità doppia rispetto all’Eurozona dove il calo è stato del 7,1%. Ed è il Mezzogiorno l’area che ha registrato la maggiore perdita di occupati under 35: 371.000.
Pensate che oggi si parla anche di una disoccupazione “passiva”, ovvero coloro che sono giovani, non studiano, non lavorano e non cercano una occupazione…i “neet – inoccupati” (not in education, employment or training - non prosegue gli studi, l'occupazione o la formazione)…se aggiungiamo questa nuova categoria, ecco che i dati lievitano. Nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni il tasso di disoccupazione è del 31%.
Ma all’Italia dei giovani disoccupati si affianca un Paese che di lavoratori ne ha bisogno e che li forma con lo strumento dell’apprendistato.
In Italia gli apprendisti sono 530.368 e, tra i giovani con lavoro dipendente, il 19,5% per cento è occupato con questo tipo di contratto.
In particolare l'artigianato è il settore con la maggiore vocazione all'utilizzo dell’apprendistato: sono 194.495 gli apprendisti occupati nelle aziende artigiane, il 31,6% del totale. E il 12,5% delle assunzioni nelle imprese artigiane avvengono con questo contratto, a fronte del 7,2% delle aziende non artigiane.
Nel Lazio il numero degli apprendisti è di 52.190 pari al 9,8%.
Il numero più alto è in Lombardia con 89.940 (17%), seguita dal Veneto con 65.498 apprendisti.
Ecco che, per noi, l’apprendistato è uno strumento valido e fondamentale, che avvicina il giovane concretamente al mondo del lavoro…..la politica del fare che stiamo sostenendo da tempo.
Ottimo il supporto che la Regione ci sta mettendo a disposizione con il progetto AMVA, “contributi” che, se pur modesti, sono sempre un incentivo che si va ad aggiungere ai normali benefici introdotti dalla legge di stabilità 2012….aliquota contributiva ridotta se non addirittura pari a zero per i primi tre anni, sotto-inquadramento…come importante è l’attività formativa.
Su questo un appello all’Assessore Zezza…cerchiamo di porre in essere sempre più azioni formative orientate alle reali necessità delle imprese locali….ragioniamo insieme, per dare opportunità ai nostri ragazzi e alle imprese.
Noi siamo concretamente a disposizione.
Secondo alcuni dati Excelsior e Ministero del lavoro (da verificare poi a posteriori), nel 2011 le imprese non sono riuscite a trovare 45.250 figure (posti di lavoro) da occupare; in prevalenza commessi (5.000 posti), camerieri (2.300 posti), parrucchieri/estetiste (1.800 posti)….questi i dati ufficiali che mi lasciano interdetto…..se è vero che aziende necessitano di personale specializzato (che sappiano fare realmente qualche cosa !) sul territorio giovani parrucchiere o commessi ne troviamo una marea…allora dove sta il problema vero ?
Forse i costi del personale o la paura di ingessarsi una volta assunta una persona ?
Ecco che l’apprendistato, così come è stato ragionato, e come si sta ragionando in queste ore sul tavolo delle parti sociali del Governo, con ipotesi di agevolazioni contributive crescenti nel tempo e certificazione della formazione ricevuta dai giovani….diviene un supporto importantissimo.
Riguardo ai mestieri “introvabili”, azione che vede la Confartigianato regionale direttamente coinvolta con la Regione Lazio, anticipo che, la Confartigianato di Latina, tramite il suo Centro Studi, con il supporto della Camera di Commercio, ha svolto una analisi fotografando la situazione dell’artigianato nella nostra provincia,con particolare attenzione agli “antichi mestieri” che stanno scomparendo; analisi che verrà presentata nelle prossime settimane con una guida per i giovani che vogliono avviare una attività artigianale.
Bisogna lavorare affinchè sempre più vi sia una interazione tra la domanda di lavoro e la richiesta delle nostre imprese….formazione mirata !
Attendiano ora con vivo interesse l’intervento legato all’esperienza delle “botteghe –scuola di mestiere” e all’intervento orientato alla creazione di nuova imprenditoria.
Ma quali gli aspetti su cui riflettere ?
a)  La poca conoscenza delle opportunità (dobbiamo lavorare di più anche noi Associazioni di categoria…)
b)  Il problema della fideiussione
c)  Le dinamiche formativeche finalmente non sono più a carico delle imprese.
Finalmente si sta andando sulla via giusta.
In questo momento di criticità generale è bene –come sta facendo oggi la Regione Lazio, dare un segnale positivo e operoso e rilanciare il lavoro della piccola impresa, il “saper fare”…..
Concludo ricordando San Murialdo, il fondatore del Collegio degli artigianelli di Torino, quando ci dice che un mestiere è come una cascina sotto cui ripararsi quando piove….

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